Proprietà ottiche
Anna Faresin
Le proprietà ottiche del vetro dipendono dal rivestimento o dalla colorazione utilizzata, ma anche dalla distribuzione delle radiazioni solari utilizzata come base di misura_1, anche se si tratta di risultati coincidenti con i valori medi riscontrati.
La trasparenza del vetro alla luce visibile (le cui lunghezze d’onda sono comprese tra 0,38 μm e 0,78 μm) è da attribuirsi a due aspetti: l’assenza di stati di transizione elettronici nell’intervallo energetico della radiazione visibile e l’omogeneità chimica del vetro alle scale superiori alla lunghezza d’onda della luce. Nel campo dell’ultravioletto_2 esso non possiede la caratteristica della trasparenza; nel campo dell’infrarosso_3 consente, invece, il passaggio di luce per distanze elevate (nelle fibre ottiche).
Le grandezze fisiche ottiche che definiscono e quantificano il flusso luminoso sono:
Trasmissione luminosa in relazione all’angolo d’incidenza
Grafico tratto da: Saint Gobain, Manuale tecnico del vetro, Fabbrica Pisana, Milano 1993, p. 43
NOTE:
1_La norma europea EN 410 è la base per il calcolo in Europa.
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2_Il campo dell’ultravioletto ha lunghezza d’onda da 0,28 a 0,38 μm.
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3_Il campo dell’infrarosso ha lunghezza d’onda da 0,78 a 2,5 μm.
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4_La riflessione si verifica normalmente sulle superfici esterne tra materiali gassosi e solidi.
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5_Di fatto l’intensità di radiazione incidente obliqua è leggermente inferiore alla verticale ma le complicazioni dovute alla misurazione delle polarizzazioni sul vetro e sugli strati fanno sì che si approssimi tale valore.
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6_Per l’illuminazione di un ambiente interno è molto importante considerare il quoziente di luce diurno.