Un tratto distintivo della facciata esterna del complesso è rappresentato dall'uso di una maglia in acciaio inox. Sul prospetto dell’hotel, pannelli scorrevoli in orizzontale, costituiti da questo tessuto metallico, provvedono alla desiderata schermatura solare senza danneggiare la vista panoramica.
Conseguentemente al peso proprio e all'azione considerevole esercitata dal vento e dalla neve in questa regione, la maglia metallica è strettamente pretesa mediante una connessione elastica. Molle a pressione nei punti di fissaggio inferiori mantengono teso il tessuto in acciaio inox.

Particolare della capriata e del fissaggio del sistema di oscuramento di uno dei tre percorsi vetrati. Questa vetrata è costituita da una struttura in acciaio verniciato e da un sistema di oscuramento esterno composto da una maglia in acciaio inox.
Le maglie in acciaio sono tenute in tensione in senso orizzontale da una parte all’altra attraverso un tubo centrale longitudinale. Le cerniere sono in acciaio galvanizzato.

Immagine della galleria vetrata sulla corte interna. La vetrata si rifà all’archetipo del tetto a falde inclinate  recuperando l'idea dei portici protetti della tradizione delle città austriache
Gli effetti cromatici del vetro sono stati ottenuti per mezzo di pellicole adesive traslucide che creano una animazione cromatica cangiante che modifica il proprio aspetto conseguentemente al cambiamento della luce diurna.

La torre di vetro, dedicata ai collegamenti verticali, con  facciata strutturale a montanti e traversi.  L’intervento artistico che si riscontra sull’involucro vetrato è costituito da una serigrafia eseguita sulla base di un motivo dell’artista contemporaneo austriaco Peter Kogler la quale, proiettando la propria ombra, confonde i contorni degli oggetti sul blocco scala.

La torre di vetro, alta 38 metri, si innalza in corrispondenza dell’intersezione dei due assi (costituiti dai passaggi vetrati) e conferisce all’edificio una certa visibilità utile all’orientamento. Anche in questa realizzazione, Perrault ha puntato a un rimando metaforico alla leggerezza, al privilegiare i vuoti piuttosto che i pieni, configurando un’architettura decisa a inquadrare lo spazio piuttosto che a occuparlo.

Il progetto
Nel cuore storico della città di Innsbruck, in risposta alla necessità di costruire il nuovo municipio cittadino, Dominique Perrault, in collaborazione con gli architetti Reichert-Pranschke-Maluche, ha concepito un programma simbolico e complesso in grado di preservare, nel contempo, l’edificio preesistente.
Il progetto ha inoltre previsto la realizzazione di una piazza pubblica verde con area giochi, la costruzione di un hotel affacciato su questo spazio pubblico e i vari collegamenti al pianterreno tra questi elementi che, nell’insieme, costituiscono una rete di passaggi e di gallerie coperte che fungono da  elemento di distribuzione verso gli  esercizi commerciali e gli uffici municipali.
Il disegno urbano intendeva essere grandioso e allo stesso tempo rispettoso complemento del luogo, con la volontà di dotare questa area della città di una nuova entità urbana riconoscibile e moderna, nonostante la sua dimensione relativamente modesta.
L’inserimento di un programma così complesso in un contesto storico interno alla città è stato reso possibile strategicamente tramite la costruzione modulare che, attraverso l’aggregazione delle varie parti dell’organismo, realizza un unico grande blocco, un complesso urbano, composto dall’addizione di molteplici elementi i quali, uniti e coerenti tra loro, riescono a definire un vero e proprio paesaggio urbano: un nuovo skyline all’interno della città.
Il progetto raccoglie e riunisce diverse tipologie architettoniche. Tra le più evocative notiamo il campanile di vetro che emerge dall’insieme creando una dialettica con le altre torri-campanili di Innsbruck e la corte antica vetrata che protegge uno spazio commerciale alla maniera di un  piccolo mercato. Un grande passaggio vetrato coperto crea infine la spina dorsale del progetto.
Il vetro rappresenta il paradigma materico di questo progetto, sia esso trasparente o bianco, traslucido o smaltato. La composizione ci rimanda a Mondrian e alla sua geometria dell’assoluto. Il Municipio di Innsbruck si relaziona al suo intorno attraverso superfici destrutturate, quasi a negarne la natura architettonica. I serramenti sono neri, larghi o fini a seconda che siano apribili o fissi.
Alcuni edifici sono parzialmente avvolti da un tessuto metallico in acciaio in inox, che funge sia da schermatura solare che visiva. Questo materiale, in particolare, conferisce un tratto distintivo alla facciata esterna dell’edificio e crea un particolare effetto marezzato.
Anche questo complesso, come la maggioranza dei suoi progetti, è caratterizzato da una impianto planimetrico regolare e quadrangolare, che trova slancio espressivo soprattutto nella logica con cui vengono organizzati i volumi e nella ricchezza con cui vengono combinati i piani delle superfici attraverso le invenzioni bidimensionali o leggermente tridimensionali delle superfici.
Conformemente allo stile dell’architetto il progetto si definisce dunque, anche in questa occasione, come un sistema di superfici e volumi puri, di piani combinati con diverse tessiture.
Il progetto dell’intero complesso è inoltre stato inserito all’interno di un programma di azione artistica: ben tredici artisti sono stati coinvolti nell’ideazione. I loro interventi sono stati curati da Silvia Eiblmayr, direttore dell’Innsbruck gallery for contemporary art e da Edelbert Köb, direttore del  Museum of Modern Art di Vienna.

 

La Torre del Municipio: la tecnologia costruttiva
La questione dell’impatto sull’ambiente circostante è centrale in questo intervento.
La torre di vetro, alta 38 metri, si innalza in corrispondenza dell’intersezione dei due assi (costituiti dai passaggi vetrati) e conferisce all’edificio una certa visibilità utile all’orientamento, come è lecito aspettarsi dall’edificio pubblico per eccellenza.
Interamente rivestita in vetro, rappresenta un elemento architettonico con facciata strutturale a montanti e traversi che, inserito nel paesaggio urbano, dialoga con le altre torri campanarie storiche della città e con il resto del complesso municipale.
Questa componente, dedicata ai collegamenti verticali, rappresenta il cuore dell’intero complesso: al suo interno, infatti, si collocano gli spazi comunitari del municipio.
Il progetto della facciata della torre è caratterizzato, come per il resto del complesso, da una purezza essenziale. Le chiusure sono disegnate in modo da non manifestare immediatamente la configurazione della struttura: la chiave di lettura della sua costruzione diviene quindi la composizione stessa della facciata e la generazione di volumi abilmente aggregati definiti dalle stesse superfici.
L’intervento artistico che si riscontra sulla superficie vetrata è costituito da una serigrafia eseguita sulla base di un motivo dell’artista contemporaneo austriaco Peter Kogler la quale, proiettando la propria ombra, confonde i contorni degli oggetti sul blocco scala.
Anche in questa realizzazione, Perrault ha puntato a un rimando metaforico alla leggerezza, al privilegiare i vuoti piuttosto che i pieni, configurando un’architettura decisa a inquadrare lo spazio piuttosto che occuparlo, esaltando le potenzialità emozionali della superficie.
L’architettura di Perrault deve molto a quella di Mies van der Rohe dalla quale ricava il rigore compositivo, cui aggiunge l’ironica trasgressione delle sottili allusioni, dell’ambiguità semantica: le facciate vengono intese come paesaggi geometrici, illusioni ottiche dove il disegno delle chiusure dissimula il sistema strutturale.

La Torre del Municipio: il materiale
L’involucro vetrato è realizzato con vetrata isolante Steindl Glas costituita da:
vetro di sicurezza al fuoco Steindl G30 spessore xmm (reso selettivo mediante un rivestimento con una pellicola Interpane Ipasol 52/29) + intercapedine di 12mm + uno strato di vetro di sicurezza temprato e serigrafato Steindl ESG di 6 mm mediante lavorazione SG Print.
Sg Print è un procedimento di lavorazione che si esegue su un vetro float di sicurezza che può essere stampato e colorato.
Come componenti base si possono utilizzare vetri temprati piani con superficie liscia.
Per mezzo della serigrafia, che permette anche una smaltatura parziale e colorata, viene applicato uno smalto trasparente od opaco sopra la superficie del vetro, che viene poi sottoposto a cottura a una temperatura approssimativa di 650° utilizzando particolari fornaci ESG.
Sg Print si adatta sia a facciate calde che fredde. Utilizzato per la realizzazione di facciate calde, esso viene combinato con uno film isolante e uno di barriera al vapore.
La smaltatura resiste a lungo alla scalfittura e all'azione di acidi. La resistenza alla luce e l’adesione dipendono dall'inalterabilità del colore dello smalto ceramico.
A seconda che l’osservatore stia guardano attraverso il lato smaltato o meno della vetrata, si creano differenti impressioni visive conseguentemente alla riflessione della superficie del vetro e del colore intrinseco del vetro stesso.
Le dimensioni massime di produzione della lastra sono 2.500 mm per 6.000 mm con spessori che vanno da 4 a 19 mm per ESG e da 3 a 12 mm per TVG.
La stampa di motivi colorati avviene sia su superfici opache, trasparenti e già colorate: più combinazioni di colori sono quindi possibili.
Steindl Sg Print può essere utilizzato per vetri chiari, colorati e selettivi.

Le Gallerie del Municipio: la tecnologia costruttiva
Le gallerie vetrate e i passaggi vetrati si rifanno all’archetipo del tetto a falde inclinate sebbene, in questa occasione, si distinguano per delle caratteristiche estetiche e tecniche proprie.
La più larga (17 metri per 35 metri di lunghezza) copre una corte a U costituita da edifici preesistenti. Rappresenta la via di accesso privilegiata ai servizi municipali e all’hotel (a partire dalla via più trafficata di Innsbruck) e, contemporaneamente, riproduce l'idea dei portici protetti della tradizione delle città austriache.
La vetrata adotta la geometria di una copertura a quattro falde, leggermente sopraelevata per mezzo di una fascia vetrata. La struttura in acciaio galvanizzato supporta il telaio in alluminio del vetrocamera stratificato-temprato.
Le capriate sono stabilizzate attraverso un sistema di cavi pretesi con puntone centrale. Il passaggio non è climatizzato ma delle aperture periferiche permettono di creare una ventilazione forzata per effetto camino. In compenso, il comfort invernale è assicurato per mezzo dell’azione riscaldante del sole.
In questa occasione Dominique Perrault ha collaborato con l’artista Daniel Buren il quale ha proposto un motivo di pannelli vetrati colorati (di colore rosa, verde e giallo) o rigati con delle bande, situati nella corte con copertura in vetro.
Questi effetti sono stati ottenuti per mezzo di pellicole adesive traslucide che creano una animazione cromatica cangiante, definita dall’artista stesso con il termine “Projection Colerée”, che modifica l’aspetto conseguentemente al cambiamento della luce diurna.
La seconda vetrata (6,5 metri x 56 metri) si distingue dalla precedente in quanto costituita da una struttura in acciaio verniciato e soprattutto da un sistema di oscuramento esterno composto da una maglia in acciaio inox.
Fedele a questo materiale, Perrault ne manifesta la sua maestranza attraverso un ingegnoso sistema di fissaggio. Le maglie in acciaio sono tenute in tensione in senso orizzontale da una parte all’altra attraverso un tubo centrale longitudinale. Le cerniere e gli appoggi della maglia sono in acciaio galvanizzato. Delle aperture laterali provvedono alla ventilazione. La vetrata di notte si rivela per mezzo di un sistema di illuminazione indiretta posto sotto alla vetrata stessa e attraverso delle piccole luci puntiformi esterne dirette verso l’alto e verso gli angoli della maglia metallica.
Infine, la terza vetrata, perpendicolare alle altre due, inquadra visivamente la torre del Municipio e presenta un’alternanza di pannelli di 1,2 per 1,8 metri a volte opachi, chiari o traslucidi.

Le Gallerie del Municipio: il materiale
“Del vetro stratificato mi affascina la possibilità di lavorare con la luce.
Come architetto, desidero creare edifici trasparenti e inclusivi dove la luce costituisce il principale materiale architettonico. Col passare del tempo, gli edifici in vetro stratificato mi sembravano nudi. Ecco perché
mi sono interessato all’associazione del vetro stratificato con altri elementi, in particolare la maglia metallica […] vorrei che il vetro stratificato diventasse più ‘intelligente’ e aiutasse gli architetti a diventare più innovativi. Dal punto di vista funzionale dovrebbe consentirci di ottenere una maggiore efficienza energetica e resistenza a carichi strutturali superiori. Dal punto di vista estetico dovrebbe invece diventare un elemento decorativopiù creativo, magari in grado di cambiare colore! Sono molto attratto dall’uso dei cristalli liquidi insieme al vetro per realizzare facciate traslucide. È vero che mischiando sempre più elementi all’interno del vetro stratificato questo non è più un elemento puro, ma in cambio offre una maggiore libertà di design!".1

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1 “Intervista con l’architetto: Dominique Perrault alla scoperta del vetro stratificato per l’edilizia”, in Laminated Glass News n.°3, 2006.
Fonte http://www.dupont.com/safetyglass/lgn/33/pdfs/architect_perrault.pdf

Riferimenti bibliografici
- Gilles De Bure, Dominique Perrault, Terrail-Vilo, Parigi, 2004.
- Maria Vittoria Capitanucci, Dominique Perrault. Opere recenti, Skira, Milano, 2006.
- Jean-Pierre Ménard, “Details. Grandes verrieres. Passages Couverts, Innsbruck, Autriche”. In AMC, 137, ott. 2003, pp. 110-113
- “Hotel de ville, Innsbruck, Autriche. Dominique Perrault et Reichert-Pranschke-Maluche”, in L’Architecture d’aujourd’hui, 343 nov-dic 2002, pp. 28-29
- Long, Kieran, “Instancias materials: ayuntamento y pasaje, Innsbruck. Dominique Perrault”. In AV Monografìas, 96, 2002, pp. 84-97
- Matthias Boeckl “Dominique Perrault/RPM. Rathausgalerien in Innsbruck, Austria.” In Architektur Aktuell, 12, nov. 2002,
pp. 66-80.
 - Maria Vittoria Capitanucci, “Dominique Perrault. Town Hall, Anichstrasse, Lichtblick Café in Innsbruck.” In Materia, 50, mag-ago 2006, pp. 80-87
- Alessandro Subitosi, “Geometria e natura. Innsbruck Town Hall.” In L’arca, 177, 2003, pp. 20-29
- “Rathaus Town Hall, Innsbruck”, in El Croquis, 104, 2001, pp. 138-143
- Dominique Perrault Architecte, “ Edificio di ingresso al municipio, Innsbruck.”, In The Plan-Architecture in Detail, n.° 5, 2004, pp. 69-75
- Dominique Perrault, “Town Hall. Hybrid Hotel in Innsbruck”, in GA Document, n° 72,  nov. 2002, pp.

Riferimenti internet
http://www.kogler.net
http://www.perraultarchitecte.com/
http://www.rpm-architekten.de

Disegni
Sezione orizzontale 1:20
Sezione verticale 1:20