Il progetto
Nel cuore storico della città di Innsbruck, in risposta alla necessità di costruire
il nuovo municipio cittadino, Dominique Perrault, in collaborazione con gli
architetti Reichert-Pranschke-Maluche, ha concepito un programma simbolico
e complesso in grado di preservare, nel contempo, l’edificio preesistente.
Il progetto ha inoltre previsto la realizzazione di una piazza pubblica verde
con area giochi, la costruzione di un hotel affacciato su questo spazio pubblico
e i vari collegamenti al pianterreno tra questi elementi che, nell’insieme, costituiscono
una rete di passaggi e di gallerie coperte che fungono da elemento di distribuzione
verso gli esercizi commerciali e gli uffici municipali.
Il disegno urbano intendeva essere grandioso e allo stesso tempo rispettoso complemento
del luogo, con la volontà di dotare questa area della città di una nuova entità
urbana riconoscibile e moderna, nonostante la sua dimensione relativamente modesta.
L’inserimento di un programma così complesso in un contesto storico interno alla
città è stato reso possibile strategicamente tramite la costruzione modulare
che, attraverso l’aggregazione delle varie parti dell’organismo, realizza un
unico grande blocco, un complesso urbano, composto dall’addizione di molteplici
elementi i quali, uniti e coerenti tra loro, riescono a definire un vero e proprio
paesaggio urbano: un nuovo skyline all’interno della città.
Il progetto raccoglie e riunisce diverse tipologie architettoniche. Tra le più
evocative notiamo il campanile di vetro che emerge dall’insieme creando una dialettica
con le altre torri-campanili di Innsbruck e la corte antica vetrata che protegge
uno spazio commerciale alla maniera di un piccolo mercato. Un grande passaggio
vetrato coperto crea infine la spina dorsale del progetto.
Il vetro rappresenta il paradigma materico di questo progetto, sia esso trasparente
o bianco, traslucido o smaltato. La composizione ci rimanda a Mondrian e alla
sua geometria dell’assoluto. Il Municipio di Innsbruck si relaziona al suo intorno
attraverso superfici destrutturate, quasi a negarne la natura architettonica.
I serramenti sono neri, larghi o fini a seconda che siano apribili o fissi.
Alcuni edifici sono parzialmente avvolti da un tessuto metallico in acciaio in
inox, che funge sia da schermatura solare che visiva. Questo materiale, in particolare,
conferisce un tratto distintivo alla facciata esterna dell’edificio e crea un
particolare effetto marezzato.
Anche questo complesso, come la maggioranza dei suoi progetti, è caratterizzato
da una impianto planimetrico regolare e quadrangolare, che trova slancio espressivo
soprattutto nella logica con cui vengono organizzati i volumi e nella ricchezza
con cui vengono combinati i piani delle superfici attraverso le invenzioni bidimensionali
o leggermente tridimensionali delle superfici.
Conformemente allo stile dell’architetto il progetto si definisce dunque, anche
in questa occasione, come un sistema di superfici e volumi puri, di piani combinati
con diverse tessiture.
Il progetto dell’intero complesso è inoltre stato inserito all’interno di un
programma di azione artistica: ben tredici artisti sono stati coinvolti nell’ideazione.
I loro interventi sono stati curati da Silvia Eiblmayr, direttore dell’Innsbruck
gallery for contemporary art e da Edelbert Köb, direttore del Museum of
Modern Art di Vienna.
La Torre del Municipio: la tecnologia costruttiva
La questione dell’impatto sull’ambiente circostante è centrale in
questo intervento.
La torre di vetro, alta 38 metri, si innalza in corrispondenza dell’intersezione
dei due assi (costituiti dai passaggi vetrati) e conferisce all’edificio
una certa visibilità utile all’orientamento, come è lecito aspettarsi
dall’edificio pubblico per eccellenza.
Interamente rivestita in vetro, rappresenta un elemento architettonico
con facciata strutturale a montanti e traversi che, inserito nel
paesaggio urbano, dialoga con le altre torri campanarie storiche
della città e con il resto del complesso municipale.
Questa componente, dedicata ai collegamenti verticali, rappresenta
il cuore dell’intero complesso: al suo interno, infatti, si collocano
gli spazi comunitari del municipio.
Il progetto della facciata della torre è caratterizzato, come per
il resto del complesso, da una purezza essenziale. Le chiusure sono
disegnate in modo da non manifestare immediatamente la configurazione
della struttura: la chiave di lettura della sua costruzione diviene
quindi la composizione stessa della facciata e la generazione di
volumi abilmente aggregati definiti dalle stesse superfici.
L’intervento artistico che si riscontra sulla superficie vetrata
è costituito da una serigrafia eseguita sulla base di un motivo dell’artista
contemporaneo austriaco Peter Kogler la quale, proiettando la propria
ombra, confonde i contorni degli oggetti sul blocco scala.
Anche in questa realizzazione, Perrault ha puntato a un rimando metaforico
alla leggerezza, al privilegiare i vuoti piuttosto che i pieni, configurando
un’architettura decisa a inquadrare lo spazio piuttosto che occuparlo,
esaltando le potenzialità emozionali della superficie.
L’architettura di Perrault deve molto a quella di Mies van der Rohe
dalla quale ricava il rigore compositivo, cui aggiunge l’ironica
trasgressione delle sottili allusioni, dell’ambiguità semantica:
le facciate vengono intese come paesaggi geometrici, illusioni ottiche
dove il disegno delle chiusure dissimula il sistema strutturale.
La Torre del Municipio: il materiale
L’involucro vetrato è realizzato con vetrata isolante Steindl Glas
costituita da:
vetro di sicurezza al fuoco Steindl G30 spessore xmm (reso selettivo
mediante un rivestimento con una pellicola Interpane Ipasol 52/29)
+ intercapedine di 12mm + uno strato di vetro di sicurezza temprato
e serigrafato Steindl ESG di 6 mm mediante lavorazione SG Print.
Sg Print è un procedimento di lavorazione che si esegue su un vetro
float di sicurezza che può essere stampato e colorato.
Come componenti base si possono utilizzare vetri temprati piani con
superficie liscia.
Per mezzo della serigrafia, che permette anche una smaltatura parziale
e colorata, viene applicato uno smalto trasparente od opaco sopra
la superficie del vetro, che viene poi sottoposto a cottura a una
temperatura approssimativa di 650° utilizzando particolari fornaci
ESG.
Sg Print si adatta sia a facciate calde che fredde. Utilizzato per
la realizzazione di facciate calde, esso viene combinato con uno
film isolante e uno di barriera al vapore.
La smaltatura resiste a lungo alla scalfittura e all'azione di acidi.
La resistenza alla luce e l’adesione dipendono dall'inalterabilità
del colore dello smalto ceramico.
A seconda che l’osservatore stia guardano attraverso il lato smaltato
o meno della vetrata, si creano differenti impressioni visive conseguentemente
alla riflessione della superficie del vetro e del colore intrinseco
del vetro stesso.
Le dimensioni massime di produzione della lastra sono 2.500 mm per
6.000 mm con spessori che vanno da 4 a 19 mm per ESG e da 3 a 12
mm per TVG.
La stampa di motivi colorati avviene sia su superfici opache, trasparenti
e già colorate: più combinazioni di colori sono quindi possibili.
Steindl Sg Print può essere utilizzato per vetri chiari, colorati
e selettivi.
Le Gallerie del Municipio: la tecnologia
costruttiva
Le gallerie vetrate e i passaggi vetrati si rifanno all’archetipo
del tetto a falde inclinate sebbene, in questa occasione, si distinguano
per delle caratteristiche estetiche e tecniche proprie.
La più larga (17 metri per 35 metri di lunghezza) copre una corte
a U costituita da edifici preesistenti. Rappresenta la via di accesso
privilegiata ai servizi municipali e all’hotel (a partire dalla via
più trafficata di Innsbruck) e, contemporaneamente, riproduce l'idea
dei portici protetti della tradizione delle città austriache.
La vetrata adotta la geometria di una copertura a quattro falde,
leggermente sopraelevata per mezzo di una fascia vetrata. La struttura
in acciaio galvanizzato supporta il telaio in alluminio del vetrocamera
stratificato-temprato.
Le capriate sono stabilizzate attraverso un sistema di cavi pretesi
con puntone centrale. Il passaggio non è climatizzato ma delle aperture
periferiche permettono di creare una ventilazione forzata per effetto
camino. In compenso, il comfort invernale è assicurato per mezzo
dell’azione riscaldante del sole.
In questa occasione Dominique Perrault ha collaborato con l’artista
Daniel Buren il quale ha proposto un motivo di pannelli vetrati colorati
(di colore rosa, verde e giallo) o rigati con delle bande, situati
nella corte con copertura in vetro.
Questi effetti sono stati ottenuti per mezzo di pellicole adesive
traslucide che creano una animazione cromatica cangiante, definita
dall’artista stesso con il termine “Projection Colerée”, che modifica
l’aspetto conseguentemente al cambiamento della luce diurna.
La seconda vetrata (6,5 metri x 56 metri) si distingue dalla precedente
in quanto costituita da una struttura in acciaio verniciato e soprattutto
da un sistema di oscuramento esterno composto da una maglia in acciaio
inox.
Fedele a questo materiale, Perrault ne manifesta la sua maestranza
attraverso un ingegnoso sistema di fissaggio. Le maglie in acciaio
sono tenute in tensione in senso orizzontale da una parte all’altra
attraverso un tubo centrale longitudinale. Le cerniere e gli appoggi
della maglia sono in acciaio galvanizzato. Delle aperture laterali
provvedono alla ventilazione. La vetrata di notte si rivela per mezzo
di un sistema di illuminazione indiretta posto sotto alla vetrata
stessa e attraverso delle piccole luci puntiformi esterne dirette
verso l’alto e verso gli angoli della maglia metallica.
Infine, la terza vetrata, perpendicolare alle altre due, inquadra
visivamente la torre del Municipio e presenta un’alternanza di pannelli
di 1,2 per 1,8 metri a volte opachi, chiari o traslucidi.
Le Gallerie del Municipio: il materiale
“Del vetro stratificato mi affascina la possibilità di lavorare con
la luce.
Come architetto, desidero creare edifici trasparenti e inclusivi
dove la luce costituisce il principale materiale architettonico.
Col passare del tempo, gli edifici in vetro stratificato mi sembravano
nudi. Ecco perché
mi sono interessato all’associazione del vetro stratificato con altri
elementi, in particolare la maglia metallica […] vorrei che il vetro
stratificato diventasse più ‘intelligente’ e aiutasse gli architetti
a diventare più innovativi. Dal punto di vista funzionale dovrebbe
consentirci di ottenere una maggiore efficienza energetica e resistenza
a carichi strutturali superiori. Dal punto di vista estetico dovrebbe
invece diventare un elemento decorativopiù creativo, magari in grado
di cambiare colore! Sono molto attratto dall’uso dei cristalli liquidi
insieme al vetro per realizzare facciate traslucide. È vero che mischiando
sempre più elementi all’interno del vetro stratificato questo non
è più un elemento puro, ma in cambio offre una maggiore libertà di
design!".1
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1 “Intervista con l’architetto: Dominique Perrault alla scoperta
del vetro stratificato per l’edilizia”, in Laminated Glass News
n.°3, 2006.
Fonte http://www.dupont.com/safetyglass/lgn/33/pdfs/architect_perrault.pdf
Riferimenti bibliografici
- Gilles De Bure, Dominique Perrault, Terrail-Vilo, Parigi,
2004.
- Maria Vittoria Capitanucci, Dominique Perrault. Opere recenti,
Skira, Milano, 2006.
- Jean-Pierre Ménard, “Details. Grandes verrieres. Passages Couverts,
Innsbruck, Autriche”. In AMC, 137, ott. 2003, pp. 110-113
- “Hotel de ville, Innsbruck, Autriche. Dominique Perrault et Reichert-Pranschke-Maluche”,
in L’Architecture d’aujourd’hui, 343 nov-dic 2002, pp. 28-29
- Long, Kieran, “Instancias materials: ayuntamento y pasaje, Innsbruck.
Dominique Perrault”. In AV Monografìas, 96, 2002, pp. 84-97
- Matthias Boeckl “Dominique Perrault/RPM. Rathausgalerien in Innsbruck,
Austria.” In Architektur Aktuell, 12, nov. 2002,
pp. 66-80.
- Maria Vittoria Capitanucci, “Dominique Perrault. Town Hall, Anichstrasse,
Lichtblick Café in Innsbruck.” In Materia, 50, mag-ago 2006, pp. 80-87
- Alessandro Subitosi, “Geometria e natura. Innsbruck Town Hall.”
In L’arca, 177, 2003, pp. 20-29
- “Rathaus Town Hall, Innsbruck”, in El Croquis, 104, 2001, pp. 138-143
- Dominique Perrault Architecte, “ Edificio di ingresso al municipio,
Innsbruck.”, In The Plan-Architecture in Detail, n.° 5, 2004, pp.
69-75
- Dominique Perrault, “Town Hall. Hybrid Hotel in Innsbruck”, in
GA Document, n° 72, nov. 2002, pp.
Riferimenti internet
http://www.kogler.net
http://www.perraultarchitecte.com/
http://www.rpm-architekten.de
Disegni
Sezione
orizzontale 1:20
Sezione
verticale 1:20
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