Il progetto
L'edificio commissionato dalla casa 'di moda' di Prada sorge sull'Aoyama dori, strada 'della moda' in un quartiere 'alla moda' di Tokyo. Il contesto è un tessuto urbano le cui cortine sono caratterizzate da negozi, centri commerciali, boutique che vendono oggetti di consumo di ogni genere e che richiamano masse di persone di ogni età. In questo particolare ambito che del consumo fa l'icona della sua stessa esistenza, gli edifici devono comunicare e promuovere i propri committenti, trasmettendo con le proprie forme gli stili del vivere quotidiano ed evocando con soluzioni tecniche e materiali ricercati immagini all'avanguardia. Si tratta di un modo di concepire l'architettura caratteristico della nostra epoca che unifica i linguaggi globalizzandone i significati; numerosi sono gli esempi a cui si può fare riferimento tra cui nella stessa Tokyo gli edifici della Tod's progettato da Toyo Ito, di Dior progettato da Kazuyo Sejima e di Hermes progettato da Renzo Piano.
Gli involucri sono concepiti essi stessi come vetrine che espongono scenograficamente i prodotti e mostrano senza misteri le attività che si svolgono all'interno. Sono volumi i cui elementi di involucro realizzano tessiture diverse che a seconda del grado di trasparenza mostrano le zone servite e occultano le zone di servizio; involucri che trasformano l'edificio durante le ore del giorno da oggetto illuminato a lanterna nella città.

Per l'Epicentro di Prada Herzog & de Meuron hanno interpretato le esigenze promozionali del committente proponendo un volume che assume sembianze differenti a seconda del punto di vista dell'osservatore esterno trasformandosi da 'prisma cristallino in formazione' a tradizionale costruzione a falde. L'effetto di apparenza in mutamento è amplificato dalla tessitura della facciata realizzata con grandi elementi romboidali piani, concavi o convessi; la curvatura degli elementi gioca con gli effetti della riflessione della luce divenendo lenti di ingrandimento o specchi deformanti, alcune volte esaltando le caratteristiche dei prodotti esposti altre distorcendone i contorni.
Anche il progetto dello spazio libero del lotto, occupato solo in parte dal volume dell'edificio, rispecchia le esigenze comunicative del committente proponendosi come una piazza, uno spazio pubblico aperto analogo a quelli delle nostre città europee.
All'interno del volume il negozio è distribuito su sei piani. Particolare è la collocazione dei camerini di prova all'interno di volumi prismatici a sezione romboidale -denominati tube- che terminano in facciata: anche l'attività di 'prova dei vestiti' è portata in vetrina (in realtà i vetri dei quattro elementi della facciata interessati dalla sezione dei tube sono elettrocromatici e quindi possono essere resi opachi). I tube collaborano con la struttura dell'edificio irrigidendola.
Dal punto di vista funzionale è stata inoltre posta particolare attenzione al controllo dell'illuminazione artificiale degli ambienti interni e alla scelta dei materiali delle finiture e degli arredi. I materiali impiegati per gli allestimenti interni, scelti con particolare attenzione alle suggestioni che possono trasmettere al tatto, sono di tipo tradizionale/naturale (cuoio, muschio, legno, ...) e innovativo/artificiale come ad esempio le resine, il silicone e la vetroresina.

La tecnologia costruttiva dell'involucro
La struttura portante dell'involucro è realizzata con elementi di acciaio saldati in opera di dimensioni 250x180 mm; questi elementi sono finiti con una protezione antincendio di silicati di calcio e vernice acrilica. La struttura secondaria a montanti e traversi è realizzata con profili in alluminio posati con orditura diagonale rispetto alla struttura portante.
La chiusura è realizzata con elementi romboidali, componenti finiti realizzati con lastre di vetro float laminate e curvate ed interposta pellicola in pvb. Detti componenti sono appoggiati su una lama d'alluminio solidale alla struttura diagonale; dei morsetti di acciaio assicurano la connessione. Questo sistema desolarizza gli elementi di chiusura in vetro dalla struttura garantendo un corretto e sicuro comportamento in caso di sisma.
Apposite sigillature di silicone garantiscono la continuità di tenuta dell'intero sistema.

Il materiale
Gli elementi romboidali di chiusura in vetro misurano 3.20 m. x 2.00 m. e hanno una superficie piana o curva (concava o convessa); sono composti da lastre di vetro float di sicurezza con interposto filtro UV e camera d'aria (12mm lastra esterna + 16 mm camera d'aria + '6mm+6mm' lastra interna laminata con interposta pellicola in PVB con funzione di sicurezza e di filtro UV).
La pellicola garantisce un filtro UV pari a U=2,6 W/m2K e permette, ove necessario, di rendere opaco l'involucro; in particolare in prossimità dei camerini di prova la pellicola è elettrocromatica.
Le lastre esterne sono fresate a diamante sul perimetro per permette l'alloggiamento dei morsetti di connessione in acciaio.

Riferimenti bibliografici
Prada reinventa la moda, Domus n.836, 2001
Matteo Vercelloni, Epicentro Prada: Herzog & De Meuron a Tokyo, in Interni n.534, 2003
Jean-Marie Martin, Griffe su griffe, in Casabella n.714, 2003
Maurizio Vitta, Herzog & de Meuron per Prada, in Arca184, 2003
Anatxu Zabalbeasoa, Herzog & de Meuron Epicentro Prada en Tokio, in Diseno Interior Madris, Spain, 2004
Valter Luca De Bartolomeis, Paolo Giardiello, Architectur , in Design and Communication, Architettura, Design e Comnicazione, Milano, 2004
Prada Aoyama Epicenter a Tokyo, in Detail n.10, 2004
Francesca Oddo, Epicentro Prada a Tokyo, Herzog & de Meuron, 2003, articolo pubblicato in www.floornature.it, 2005

SITI WEB COLLEGATI
www.vetrostrutturale.it
www.cricursa.com
www.josef-gartner.de

Disegni
Sezioni

Credit
Disegni elaborati da Enrico Pez sulla base della documentazione contenuta in Detail n.10/2004.