Il progetto
Il seguente progetto ha avuto origine conseguentemente alla richiesta della società
di gestione dei servizi idrici della città di Barcellona di creare una torre
per uffici per ospitare la propria sede amministrativa.
La Torre, progettata da Jean Nouvel nel 1999, sorge in Plaza de las Glories Catalanes,
un punto in cui confluiscono le tre grandi strade di Barcellona: l’Avenida Diagonal,
la Meridiana e la Gran Via. Con i suoi trentacinque piani e centoquarantadue
metri di altezza emerge nello skyline della capitale catalana ponendosi in relazione
diretta con la Sagrada Familia di Antoni Gaudi.
L’edificio non si propone come una vasta superficie composta da un reticolato
di vetro, in conformità con la più comune tipologia dei grattacieli per uffici;
al contrario, evoca un fluido volume d’acqua fuoriuscente dal terreno a pressione
costante e dà origine, allo stesso tempo, a un rimando metaforico alla materia
di competenza della società stessa.
La struttura della torre è infatti costituita da due cilindri ovoidali in
calcestruzzo non concentrici, con sviluppo in altezza perpendicolare fino al
diciottesimo piano ma progressivamente convergente verso il ventiseiesimo. In
sommità la torre è completata da una cupola con struttura in vetro e acciaio.
L’ edificio è successivamente rivestito da lastre in alluminio colorate e da
una doppia pelle in lamelle di vetro stratificato con differenti gradi di trasparenza.
Nel nucleo interno sono collocati gli spazi di circolazione verticale e i cavedi
per gli impianti.
Nella torre sono inoltre presenti quattro piani interrati in cui si trovano i
parcheggi, le funzioni di servizio e l’auditorium che forma un rilievo nella
topografia ondulata dello spazio aperto circostante.
Il progetto è stato ispirato dal vicino paesaggio e dal patrimonio costruttivo
della città catalana. Nouvel, del resto, è conosciuto per la sua abilità nel
fondere le sue architetture con il contesto culturale e geografico in cui esse
si collocano.
La torre, in richiamo alla tradizione costruttiva mediterranea, si distingue
per il suo carattere “murario”, per il volume, la composizione della aperture
e il contrasto tra la luce e l’ombra.
L’involucro di lastre di differenti colori è un riferimento diretto alla trencadìs.
Questo strato di rivestimento, costituito da un reticolo apparentemente irregolare
di moduli quadrangolari (che variano dal color terra al blu, fino a fondersi
con il cielo) prende come riferimento diretto il salone del Batlò di Gaudi e
si pone come erede su larga scala della sopraccitata tecnica decorativa parietale
catalana. La profondità della seconda pelle di vetro richiama, invece, il Padiglione
di Bruno Taut e la balaustrata vetrata del Palau de la Musica.
Le aperture delle finestre sono disposte su questa maglia e, all’interno, creano
un effetto di illuminazione che ricorda la cappella di Notre
Dame du Haut a Ronchamp di Le
Corbusier.
La tecnologia costruttiva
Il sistema portante dell’edificio è costituito da un nucleo interno
e da una struttura perimetrale esterna in calcestruzzo armato a
sezione ovale. La pianta tipo dei piani è definita da questi due
elementi cilindrici che sostengono, a loro volta, un sistema di
travi metalliche di supporto ai solai collaboranti in calcestruzzo
e lamiere grecate in acciaio.
Lo spazio tra i due componenti cilindrici è aperto, libero dalla
griglia di pilastri strutturali ed è caratterizzato formalmente dall’eccentricità
del nucleo rispetto all’involucro esterno. Dopo il ventiseiesimo
piano di altezza la torre si completa raccordandosi a una cupola
in vetro e acciaio, i cui sei piani sono fissati a sbalzo dal nucleo
centrale.
Il concept strutturale della torre segue il principio del “tubo dentro
al tubo” sviluppato durante gli anni Sessanta da Skidmore Owings
e Merrill e che consiste nell’allontanare gli elementi strutturali
il più possibile dall’asse neutro in modo da aumentare il momento
di inerzia dell’intera struttura.
La parete perimetrale di calcestruzzo è coperta da un sistema di
isolamento termico a cappotto in lana di roccia, sul quale è applicato
un rivestimento di lastre in lamiera di alluminio ondulato con spessore
di 2-3 mm, verniciate in una gamma cromatica di quaranta tonalità
diverse che produce effetti cangianti in relazione alle differenti
condizioni di luce nelle varie ore del giorno.
Sulla superficie della struttura in calcestruzzo è possibile inoltre
leggere, in corrispondenza delle cavità delle finestre una composizione
di perforazioni, disposte su un modulo regolare di 92,5 x 92,5 cm,
di ispirazione frattale; ancora un altro riferimento a Gaudì e alla
Sagrada Familia, i cui snelli campanili si basano proprio sull’uso
di una struttura portante perforata organizzata attorno a un nucleo
centrale di scale.
Le facciate degli edifici hanno la maggiore influenza nel consumo
energetico.
Come è ormai prassi consolidata per i grandi complessi a elevato
consumo energetico, la torre è concepita secondo criteri bioclimatici
attraverso una doppia pelle: il doppio strato di copertura
consente infatti di creare uno schermo termico in grado di assicurare
un ottimo scudo protettivo sia dall’irraggiamento solare estivo sia
dalle basse temperature dei mesi invernali.
La doppia pelle è costituita da 59.619 elementi di brise-soleil di
vetro laminato, trattato con diversi gradi di trasparenza, disposti
in angoli di inclinazione varianti in funzione dell'orientamento
dell'edificio e dell’incidenza dei raggi solari. Ancoraggi, mensole
e montanti della struttura portante delle lamelle frangisole sono
in alluminio anodizzato.
Per quanto concerne gli elementi di partizione interna, progettati
in collaborazione con lo studio studio Garcìa Ventosa Arquitectos
Asociados, è stata appositamente progettata, dalla ditta Faram, la
parete monoblocco “Stargate” a doppio vetro, costituita da una serie
di pannelli di tamponamento vetrati irrigiditi da montanti in vetro,
e “costole” trasversali che, sfruttando la resistenza a flessione,
irrigidiscono la parete e contrastano gli sforzi orizzontali.
Il materiale
La torre è costituita da 4.400 serramenti in vetro extra-chiaro e
da 56.619 lastre di vetro trasparente e traslucido.
Sulla base di una accurata analisi dell’esposizione solare e delle
varie vedute panoramiche che si possono avere dall’intero della torre
sono state collocate in facciata, secondo un pattern pixelato, le
4.400 forature che alloggiano i vani finestra. I serramenti utilizzati
sono dotati di vetricamera del tipo 6/15/4 con lastre a bassa emissione,
membrane perimetrali in EPDM e profili esterni di tenuta in alluminio
termolaccato.
Il vetrocamera è costituito da vetri “SGG Planilux” + “SGG Planitherm”
6 + 15 + 4 mm produzione Saint-Gobain Glass Espagne.
SGG PLANITHERM Vetro per Isolamento Termico Rinforzato.
SGG PLANITHERM è un vetro chiaro SGG PLANILUX sul quale viene depositata
uno strato di metalli nobili per polverizzazione catodica sotto vuoto.
Questo strato presenta una forte riflessione nella zona dell'irraggiamento
infrarosso a grande lunghezza d'onda (bassa emissività), cosa che
riduce notevolmente le dispersioni termiche per irraggiamento e conferisce
alla vetrata isolante che integra una lastra di SGG PLANITHERM un
isolamento termico rinforzato. SGG PLANITHERM è un vetro neutro che
presenta un'elevata trasmissione luminosa.
SGG PLANILUX è un vetro chiaro, trasparente, ricotto con entrambe
le facce parallele ottenuto per floatazione sopra un bagno di stagno
in fusione (processo float).
Una struttura di distanziatori in alluminio anodizzato sostiene le
lamelle esterne. Le lamelle di vetro contribuiscono alle performances
energetiche dell’edificio in due modi: provvedono un oscuramento
parziale sulla superficie dell’edificio e creano una intercapedine
ventilata.
Le lastre vetrate, tutte di dimensioni da 100x32 centimetri, sono
collegate alla struttura di supporto mediante silicone strutturale: le
vetrate sono inclinate con angoli che variano dai 20 ai 76° e presentano
un trattamento serigrafico che varia tra il 15 e il 65% che permette
di regolare, dove previsto, l’incidenza dei raggi solari.
Sensori di temperatura regolano la chiusura e l’apertura delle imposte
di vetro ottimizzando il consumo necessario per il raffrescamento
dell’edificio.
Tutte le lastre delle lamelle frangisole esterne sono in vetro stratificato
4+8 mm e presentano, in funzione dell’orientamento dell’edificio,
quattro diversi livelli di trasparenza ottenuti mediante trattamento
serigrafico e stampaggio sulla superficie, e tramite utilizzo di
vetro extra chiaro nelle porzioni di facciata che coincidono con
viste privilegiate.
Di notte circa 4000 dispositivi LED illuminano la facciata con luci
gialle, rosa e rosse e blu.
Per quanto concerne la cupola, le vetrate sono fisse e situate tra
i profili strutturali; sono costituite da vetrocamera tipo
Climalit SAFE (SGG Planilux + SGG STADIP 33.1) 6 + 12 + 33.1 mm.
Alle vetrate della parte inferiore della cupola è applicato un trattamento
di colore serigrafia che segue la modulazione delle finestre sottostanti
allo scopo di attenuare la transizione tra la parete di calcestruzzo
e la cupola.
SGG CLIMALIT SAFE o PROTECT e SGG CLIMAPLUS SAFE o PROTECT sono delle
vetrate isolanti concepite per offrire, in aggiunta alla funzione
di isolamento termico o di Isolamento Termico Rinforzato, la funzione
di sicurezza per le persone e i beni.
Un apposito sistema di partizioni verticali interne è stato appositamente
studiato per l’edificio. Gli interni, progettati in collaborazione
con lo studio Garcìa-Ventosa Arquitectura, prevedono partizioni
verticali vetrate caratterizzate dall’utilizzo strutturale del materiale e
dall’applicazione di pellicole di rivestimento che riprendono all’interno
il trattamento cromatico dell’involucro esterno. Dal primo al 13°
piano le porte, i controsoffitti e i pavimenti sono infatti rivestite
di una pellicola rossa, mentre dal 16° al 23° il colore dominante
diventa il blu. Il resto delle lastre in vetro, che compongono la
parete divisoria, sono rivestite di un pellicola parzialmente opaca,
trattata con lo stesso effetto “pixelato” della facciata, che garantiscono
una buona privacy visiva.
Il sistema adottato, conosciuto con il nome commerciale “Stargate”,
consiste in una parete monoblocco a doppio vetro laminato 4+0,76+4
mm incollato, mediante biadesivo trasparente, a costole trasversali
in vetro extrachiaro di 10 mm di spessore e a un telaio perimetrale
in acciaio inossidabile.
La parete Stargate si connette mediante un modulo di aggiustaggio
al sistema di contenitori perimetrale che riveste internamente l’edificio.
Il modulo standard della parete è da 600 millimetri di larghezza,
mentre le porte hanno una larghezza di 900 millimetri e sono equipaggiate
con maniglioni in acciaio inossidabile, serrature e cerniere idrauliche.
La parete ha uno spessore totale di 82 millimetri, con un’altezza
che varia tra i 2600 e il 2605 millimetri, e raggiunge un livello
di insonorizzazione pari a 39 dB.
Riferimenti bibliografici
- Francesca Zanella, La Torre Agbar a Barcellona : progetto,
comunicazione, consenso, Festival Architettura Edizioni,
Parma, 2006.
- Ai Kitazawa, Jean Nouvel : 1987-2006, Numero monografico
della rivista A+U 4(2006) Tokyo, 2006.
- Joan Sabaté, “la torre Agbar, masculino singular”
in AV Monografìas, n° 103, 2003, pp. 106-111
- Redacción Arquitectura Viva, “Torre Agabar, Barcellona” in AV Monografìas,
n° 111-112, 2005, pp. 46-55
- Carlo Paganelli, “Vicino al cielo. Agbar Tower, Barcellona” in
L’Arca, n° 215, 2006, pp. 10-19
- Stefano Patarini, “Trans-apparenza. Agbar Tower, Barcellona” in
L’Arca, n° 162, 2001, pp. 30-35
- Atelier Jean Nouvel “Torre Agbar en Barcelona” in El Croquis, n°
111-112, 2002, pp. 238-251
- Atelier Jean Nouvel & b720 Arquitectos, “Torre Agabar, Barcellona,
Spagna”, in The Plan. Architecture and technologies in detail, n°
11, 2205, pp. 28-47
- M.Rossetti, Il gioco della Torre, in “Finestra A. Prodotti
e Tecnologie per l’Architettura”, supplemento a “Nuova Finestra”
n. 320, dicembre 2006.
Riferimenti Internet
www.jeannouvel.com
www.b720.com
www.torreagbar.com
Disegni
Sezione
verticale
Sezione
facciata
Sezione
partizioni interne
Credit
Disegni elaborati da Elisabetta Carattin sulla base della documentazione
contenuta in The Plan. Architecture and technologies in detail, n.
11, 2205, pp. 28-47
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