L’involucro, costituito da un pattern di lastre di differenti colori, come reinterpretazione  della trencadìs, la famosa tecnica decorativa parietale catalana.

Il carattere “murario” della torre: immagine delle forature che alloggiano i vani finestra. Il richiamo alla tradizione costruttiva mediterranea nel volume e nella composizione della aperture.

Sulla base di una accurata analisi dell’esposizione solare e delle varie vedute panoramiche che si hanno dall’intero della torre sono stati collocate in facciata, secondo un pattern pixelato, 4.400 vani finestra. I serramenti utilizzati sono dotati di vetricamera del tipo 6/15/4 con lastre a bassa emissione.

Mock-up di facciata. Stratigrafia del sistema di rivestimento. La parete perimetrale di calcestruzzo è coperta da un sistema di isolamento termico a cappotto in lana di roccia, sul quale è applicato un rivestimento di lastre in lamiera di alluminio ondulato con spessore di 2-3 mm. La torre è concepita secondo criteri bioclimatici attraverso una doppia pelle di vetrata.

Tutte le lastre delle lamelle frangisole esterne sono in vetro stratificato e presentano, in funzione  dell’orientamento dell’edificio, quattro diversi livelli di trasparenza ottenuti mediante trattamento serigrafico, stampaggio, e utilizzo di vetro extra chiaro nelle porzioni di facciata che coincidono con viste privilegiate.

La doppia pelle è costituita da 59.619 elementi di brise-soleil di vetro laminato, trattato con diversi gradi di trasparenza, disposti in angoli di inclinazione varianti in funzione dell'orientamento dell'edificio e dell’incidenza dei raggi solari.

Le lastre in vetro stratificato delle lamelle frangisole, tutte di dimensioni da 100x32 centimetri, sono collegate alla struttura di supporto in alluminio anodizzato mediante silicone strutturale.

Interno della torre. La luce che entra all’interno delle aperture delle finestre crea un effetto di illuminazione simile alla cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp di Le Corbusier.

Sensori di temperatura regolano la chiusura e l’apertura delle imposte di vetro ottimizzando il consumo necessario per il raffrescamento dell’edificio.

La pianta tipo dei piani è libera da pilastri strutturali. I due elementi cilindrici in calcestruzzo armato sostengono un sistema di travi metalliche di supporto ai solai collaboranti in calcestruzzo e lamiere grecate in acciaio.

Il progetto
Il seguente progetto ha avuto origine conseguentemente alla richiesta della società di gestione dei servizi idrici della città di Barcellona di creare una torre per uffici per ospitare la propria sede amministrativa.
La Torre, progettata da Jean Nouvel nel 1999, sorge in Plaza de las Glories Catalanes, un punto in cui confluiscono le tre grandi strade di Barcellona: l’Avenida Diagonal, la Meridiana e la Gran Via. Con i suoi trentacinque piani e centoquarantadue metri di altezza emerge nello skyline della capitale catalana ponendosi in  relazione diretta con la Sagrada Familia di Antoni Gaudi.
L’edificio non si propone come una vasta superficie composta da un reticolato di vetro, in conformità con la più comune tipologia dei grattacieli per uffici; al contrario, evoca un fluido volume d’acqua fuoriuscente dal terreno a pressione costante e dà origine, allo stesso tempo, a un rimando metaforico alla materia di competenza della società stessa.
La struttura della torre è infatti costituita da due cilindri ovoidali  in calcestruzzo non concentrici, con sviluppo in altezza perpendicolare fino al diciottesimo piano ma progressivamente convergente verso il ventiseiesimo. In sommità la torre è completata da una cupola con struttura in vetro e acciaio. L’ edificio è successivamente rivestito da lastre in alluminio colorate e da una doppia pelle in lamelle di vetro stratificato con differenti gradi di trasparenza.
Nel nucleo interno sono collocati gli spazi di circolazione verticale e i cavedi per gli impianti.
Nella torre sono inoltre presenti quattro piani interrati in cui si trovano i parcheggi, le funzioni di servizio e l’auditorium che forma un rilievo nella topografia ondulata dello spazio aperto circostante.
Il progetto è stato ispirato dal vicino paesaggio e dal patrimonio costruttivo della città catalana. Nouvel, del resto, è conosciuto per la sua abilità nel fondere le sue architetture con il contesto culturale e geografico in cui  esse si collocano.
La torre, in richiamo alla tradizione costruttiva mediterranea, si distingue per il suo carattere “murario”, per il volume, la composizione della aperture e il contrasto tra la luce e l’ombra.
L’involucro di lastre di differenti colori è un riferimento diretto alla trencadìs. Questo strato di rivestimento, costituito da un reticolo apparentemente irregolare di moduli quadrangolari (che variano dal color terra al blu, fino a fondersi con il cielo) prende come riferimento diretto il salone del Batlò di Gaudi e si pone come erede su larga scala della sopraccitata tecnica decorativa parietale catalana. La profondità della seconda pelle di vetro richiama, invece, il Padiglione di Bruno Taut e la balaustrata vetrata del Palau de la Musica.
Le aperture delle finestre sono disposte su questa maglia e, all’interno, creano un effetto di illuminazione che ricorda la cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp di Le Corbusier.

La tecnologia costruttiva
Il sistema portante dell’edificio è costituito da un nucleo interno e da una struttura perimetrale esterna in calcestruzzo armato a sezione ovale. La pianta tipo dei piani è definita da questi due elementi cilindrici che sostengono, a loro volta, un sistema di travi metalliche di supporto ai solai collaboranti in calcestruzzo e lamiere grecate in acciaio.
Lo spazio tra i due componenti cilindrici è aperto, libero dalla griglia di pilastri strutturali ed è caratterizzato formalmente dall’eccentricità del nucleo rispetto all’involucro esterno. Dopo il ventiseiesimo piano di altezza la torre si completa raccordandosi a una cupola in vetro e acciaio, i cui sei piani sono fissati a sbalzo dal nucleo centrale.
Il concept strutturale della torre segue il principio del “tubo dentro al tubo” sviluppato durante gli anni Sessanta da Skidmore Owings e Merrill e che consiste nell’allontanare gli elementi strutturali il più possibile dall’asse neutro in modo da aumentare il momento di inerzia dell’intera struttura.
La parete perimetrale di calcestruzzo è coperta da un sistema di isolamento termico a cappotto in lana di roccia, sul quale è applicato un rivestimento di lastre in lamiera di alluminio ondulato con spessore di 2-3 mm, verniciate in una gamma cromatica di quaranta tonalità diverse che produce effetti cangianti in relazione alle differenti condizioni di luce nelle varie ore del giorno.
Sulla superficie della struttura in calcestruzzo è possibile inoltre leggere, in corrispondenza delle cavità delle finestre una composizione di perforazioni, disposte su un modulo regolare di 92,5 x 92,5 cm, di ispirazione frattale; ancora un altro riferimento a Gaudì e alla Sagrada Familia, i cui snelli campanili si basano proprio sull’uso di una struttura portante perforata organizzata attorno a un nucleo centrale di scale.
Le facciate degli edifici hanno la maggiore influenza nel consumo energetico.
Come è ormai prassi consolidata per i grandi complessi a elevato consumo energetico, la torre è concepita secondo criteri bioclimatici attraverso una doppia pelle:  il doppio strato di copertura consente infatti di creare uno schermo termico in grado di assicurare un ottimo scudo protettivo sia dall’irraggiamento solare estivo sia dalle basse temperature dei mesi invernali.
La doppia pelle è costituita da 59.619 elementi di brise-soleil di vetro laminato, trattato con diversi gradi di trasparenza, disposti in angoli di inclinazione varianti in funzione dell'orientamento dell'edificio e dell’incidenza dei raggi solari. Ancoraggi, mensole e montanti della struttura portante delle lamelle frangisole sono in alluminio anodizzato.
Per quanto concerne gli elementi di partizione interna, progettati in collaborazione con lo studio studio Garcìa Ventosa Arquitectos Asociados, è stata appositamente progettata, dalla ditta Faram, la parete monoblocco “Stargate” a doppio vetro, costituita da una serie di pannelli di tamponamento vetrati irrigiditi da montanti in vetro, e “costole” trasversali che, sfruttando la resistenza a flessione, irrigidiscono la parete e contrastano gli sforzi orizzontali.

Il materiale
La torre è costituita da 4.400 serramenti in vetro extra-chiaro e da 56.619 lastre di vetro trasparente e traslucido.
Sulla base di una accurata analisi dell’esposizione solare e delle varie vedute panoramiche che si possono avere dall’intero della torre sono state collocate in facciata, secondo un pattern pixelato, le 4.400 forature che alloggiano i vani finestra. I serramenti utilizzati sono dotati di vetricamera del tipo 6/15/4 con lastre a bassa emissione, membrane perimetrali in EPDM e profili esterni di tenuta in alluminio termolaccato.
Il vetrocamera è costituito da vetri “SGG Planilux” + “SGG Planitherm” 6 + 15 + 4 mm produzione Saint-Gobain Glass Espagne.
SGG PLANITHERM Vetro per Isolamento Termico Rinforzato.
SGG PLANITHERM è un vetro chiaro SGG PLANILUX sul quale viene depositata uno strato di metalli nobili per polverizzazione catodica sotto vuoto. Questo strato presenta una forte riflessione nella zona dell'irraggiamento infrarosso a grande lunghezza d'onda (bassa emissività), cosa che riduce notevolmente le dispersioni termiche per irraggiamento e conferisce alla vetrata isolante che integra una lastra di SGG PLANITHERM un isolamento termico rinforzato. SGG PLANITHERM è un vetro neutro che presenta un'elevata trasmissione luminosa.
SGG PLANILUX è un vetro chiaro, trasparente, ricotto con entrambe le facce parallele ottenuto per floatazione sopra un bagno di stagno in fusione (processo float).
Una struttura di distanziatori in alluminio anodizzato sostiene le lamelle esterne. Le lamelle di vetro contribuiscono alle performances energetiche dell’edificio in due modi: provvedono un oscuramento parziale sulla superficie dell’edificio e creano una intercapedine ventilata.
Le lastre vetrate, tutte di dimensioni da 100x32 centimetri, sono collegate alla struttura di supporto mediante silicone strutturale:  le vetrate sono inclinate con angoli che variano dai 20 ai 76° e presentano un trattamento serigrafico che varia tra il 15 e il 65% che permette di regolare, dove previsto, l’incidenza dei raggi solari.
Sensori di temperatura regolano la chiusura e l’apertura delle imposte di vetro ottimizzando il consumo necessario per il raffrescamento dell’edificio.
Tutte le lastre delle lamelle frangisole esterne sono in vetro stratificato 4+8 mm e presentano, in funzione  dell’orientamento dell’edificio, quattro diversi livelli di trasparenza ottenuti mediante trattamento serigrafico e stampaggio sulla superficie, e tramite utilizzo di vetro extra chiaro nelle porzioni di facciata che coincidono con viste privilegiate.
Di notte circa 4000 dispositivi LED illuminano la facciata con luci gialle, rosa e rosse e blu.
Per quanto concerne la cupola, le vetrate sono fisse e situate tra i profili strutturali; sono costituite da  vetrocamera tipo Climalit SAFE (SGG Planilux + SGG STADIP 33.1) 6 + 12 + 33.1 mm. Alle vetrate della parte inferiore della cupola è applicato un trattamento di colore serigrafia che segue la modulazione delle finestre sottostanti allo scopo di attenuare la transizione tra la parete di calcestruzzo e la cupola.
SGG CLIMALIT SAFE o PROTECT e SGG CLIMAPLUS SAFE o PROTECT sono delle vetrate isolanti concepite per offrire, in aggiunta alla funzione di isolamento termico o di Isolamento Termico Rinforzato, la funzione di sicurezza per le persone e i beni.
Un apposito sistema di partizioni verticali interne è stato appositamente studiato per l’edificio. Gli interni, progettati in collaborazione con lo studio Garcìa-Ventosa Arquitectura,  prevedono partizioni verticali vetrate caratterizzate dall’utilizzo strutturale del materiale  e dall’applicazione di pellicole di rivestimento che riprendono all’interno il trattamento cromatico dell’involucro esterno. Dal primo al 13° piano le porte, i controsoffitti e i pavimenti sono infatti rivestite di una pellicola rossa, mentre dal 16° al 23° il colore dominante diventa il blu. Il resto delle lastre in vetro, che compongono la parete divisoria, sono rivestite di un pellicola parzialmente opaca, trattata con lo stesso effetto “pixelato” della facciata, che garantiscono una buona privacy visiva.
Il sistema adottato, conosciuto con il nome commerciale “Stargate”, consiste in una parete monoblocco a doppio vetro laminato 4+0,76+4 mm incollato, mediante biadesivo trasparente, a costole trasversali in vetro extrachiaro di 10 mm di spessore e a un telaio perimetrale in acciaio inossidabile.
La parete Stargate si connette mediante un modulo di aggiustaggio al sistema di contenitori perimetrale che riveste internamente l’edificio.
Il modulo standard della parete è da 600 millimetri di larghezza, mentre le porte hanno una larghezza di 900 millimetri e sono equipaggiate con maniglioni in acciaio inossidabile, serrature e cerniere idrauliche. La parete ha uno spessore totale di 82 millimetri, con un’altezza che varia tra i 2600 e il 2605 millimetri, e raggiunge un livello di insonorizzazione pari a 39 dB.

 Riferimenti bibliografici
- Francesca Zanella, La Torre Agbar a Barcellona : progetto, comunicazione, consenso, Festival Architettura  Edizioni, Parma, 2006.
- Ai Kitazawa, Jean Nouvel : 1987-2006, Numero monografico della rivista A+U 4(2006) Tokyo, 2006.
- Joan Sabaté, “la torre Agbar, masculino singular” in AV Monografìas, n° 103, 2003, pp. 106-111
- Redacción Arquitectura Viva, “Torre Agabar, Barcellona” in AV Monografìas, n° 111-112, 2005, pp. 46-55
- Carlo Paganelli, “Vicino al cielo. Agbar Tower, Barcellona” in L’Arca, n° 215, 2006, pp. 10-19
- Stefano Patarini, “Trans-apparenza. Agbar Tower, Barcellona” in L’Arca, n° 162, 2001, pp. 30-35
- Atelier Jean Nouvel “Torre Agbar en Barcelona” in El Croquis, n° 111-112, 2002, pp. 238-251
- Atelier Jean Nouvel & b720 Arquitectos, “Torre Agabar, Barcellona, Spagna”, in The Plan. Architecture and technologies in detail, n° 11, 2205, pp. 28-47
- M.Rossetti, Il gioco della Torre, in “Finestra A. Prodotti e Tecnologie per l’Architettura”, supplemento a “Nuova Finestra” n. 320, dicembre 2006.

Riferimenti Internet
www.jeannouvel.com
www.b720.com
www.torreagbar.com

Disegni
Sezione verticale
Sezione facciata
Sezione partizioni interne

Credit
Disegni elaborati da Elisabetta Carattin sulla base della documentazione contenuta in The Plan. Architecture and technologies in detail, n. 11, 2205, pp. 28-47