Il progetto
La basilica di Aquileia, situata in prossimità della laguna di Grado, custodisce al suo interno il mosaico pavimentale più esteso e meglio conservato della cristianità.
L’opera musiva, risalente al III secolo d.C., con la sua estensione di circa 700 metri quadri, costituisce un patrimonio artistico di portata eccezionale, tale da essere stata classificata dall’UNESCO tra i monumenti patrimonio dell’umanità.
Il contenuto del mosaico raffigura un tipico esempio di Biblia pauperum della tarda antichità cristiana, in cui immagini tratte da vari repertori iconografici vengono composte a fini didascalici ed edificanti.
Recentemente si è presentata la necessità di operare con un intervento di restauro al fine di preservare tale capolavoro e la chiesa stessa. Gli interventi più importanti hanno riguardato il restauro dell’aula dei Catecumeni, attigua alla Basilica, comprensivi di sostituzione della vecchia e oramai fatiscente copertura in cemento armato della cripta e la realizzazione di un sistema di percorsi in vetro appesi al solaio della nuova copertura.
Oltre a un accurato restauro ai progettisti è stata richiesta una soluzione che permettesse la libera fruizione turistica della basilica, impedendo al contempo il calpestio dei mosaici.
L’effetto principale del degrado della superficie musiva era stato procurato, oltre che da problemi statici, dall’usura generata dal flusso degli oltre trecentomila visitatori l’anno.
La soluzione progettuale proposta dagli architetti è consistita nella realizzazione di una passerella vetrata sostenuta al nuovo solaio di copertura, con una luce di circa 12 metri, che definisce un percorso interno alla basilica, permettendo la protezione del manufatto e la sua totale fruizione. Al tempo stesso, la trasparenza del vetro adoperato, ha permesso una fusione delle funzioni anche in termini di visibilità, permettendo l’osservazione ravvicinata dei mosaici della Basilica stessa.
Il nuovo sistema di percorsi vetrati si estende per una lunghezza di ben 134 m ed è posto alla quota del pavimento medioevale in pietra della basilica, più alto di circa un metro rispetto al precedente di epoca romana.
La tecnologia costruttiva
Il nuovo percorso trasparente è sostenuto da una struttura in acciaio inossidabile appesa al nuovo solaio e si differenzia in due proposte costruttive, in base alla forma e alle esigenze generate dalla preesistente struttura della Basilica.
La prima soluzione prevede l’attraversamento dell’intera basilica in direzione longitudinale, a fianco del filare di colonne. Il piede di appoggio della struttura portante è ancorato direttamente ai basamenti delle colonne, rimasti scoperti dopo l’eliminazione del pavimento medievale.
La seconda soluzione prevede, invece, un diverso schema statico: la struttura del telaio in acciaio è appesa, attraverso dei cavi d’acciaio del diametro di 14 mm, il cui aggancio è nascosto da un controsoffitto in lastre di pietra, alle travi in acciaio della nuova soletta del soffitto.
L’intero sistema è assemblato in modo tale che, in caso di successivi interventi di rimozione, l’intera opera si possa disassemblare senza che l’operazione provochi danni ai manufatti storici.
In corrispondenza della parte inferiore i cavi sono collegati a dei telai a staffe, posizionati ogni 2,50 metri, composti da coppie di barre piatte di acciaio dello spessore di 10mm. Su questi telai poggia il piano di calpestio, costituito da pannelli di vetro di 1,2 per 2,5 metri, controventati nella parte inferiore di ciascuna lastra, da un sistema di cavi incrociati in acciaio inossidabile del diametro di 10mm.
Ulteriori elementi di controvetatura della struttura sono costituiti da delle barre tese orizzontalmente tra i montanti da entrambi i lati del percorso e da pannelli vetrati verticali agli angoli.
Appena percettibili dai visitatori, gli elementi di giunzione in acciaio inossidabile impediscono l’insorgere di tensioni nei pannelli di vetro.
Il materiale
In questo progetto il vetro stratificato, più comunemente e limitatamente impiegato in architettura come tamponamento verticale trasparente, viene usufruito come vero e proprio elemento strutturale di pavimentazione, consentendo di lasciare in vista i resti archeologici sottostanti. Il vetro viene qui usato in modo da garantire una resistenza a un carico di 500kg/m2.
Lo sfruttamento combinato delle caratteristiche tecniche del vetro e dell’acciaio inossidabile è risultato funzionale all’ottenimento della massima trasparenza visiva della passerella. Al fine di ridurre maggiormente l’impatto visivo anche i corrimano sono stati realizzati con una lastra di vetro temprato infrangibile 12+12 mm.
L’utilizzo di vetro extra-chiaro, specialmente per il piano di calpestio, consente ai visitatori una visione dei colori dei mosaici quasi priva di alterazioni.
Ogni pannello di vetro del piano di calpestio è costituito lastre in vetro strutturale di sicurezza e perfettamente pedonabili la cui stratigrafia portante è definita da lastre dello spessore di 12+12+12+6 mm. La lastra del piano di calpestio ha uno spessore più sottile ed è anch’essa in vetro temprato: si tratta di una lastra supplementare progettata unicamente per svolgere la funzione di strato di usura in modo da proteggere le lastre strutturali. In caso di deterioramento eccessivo, la lastra potrà facilmente essere sostituita anche con frequenza biennale.
Per immobilizzare la struttura orizzontalmente, sono stati inseriti
dei pannelli verticali controventanti in vetro temprato 12+12mm in
corrispondenza degli angoli del percorso, a ulteriore dimostrazione
di un coerente e completo dominio del materiale.
Riferimenti bibliografici - P. Cacciatore, “Nella migliore tradizione veneziana”, in Arkitekton, n. 4 (2002), pp. 54 - 56
- S. Brandolini, “Tre chiese neocristiane”, in Domus n. 838 (2001), pp. 68 – 89
- “Nuova apertura e percorsi di visita in vetro per l’aula nord della Basilica di Aquileia”, in Progetto restauro n.16 (2000), pp. 28-32
- “Glass bridge in the Basilica of Aquileia”, in Detail n. 3 (2000), pp. 364 – 345
Riferimenti Internet
www.euro-inox.org
Disegni
Sezione
longitudinale_1
Sezione
longitudinale_2
Sezione
longitudinale_3
Credit
Foto di Christina Conti. |